Immagina di viaggiare attraverso i secoli, tra le vette e le valli della Vallelonga, fino a giungere a Collelongo, un gioiello storico avvolto dall'abbraccio delle montagne dell'Abruzzo.
Quest'area, dominata dal maestoso monte Annamunna, vanta una ricca storia che affonda le sue radici fin dall'epoca italica. Popolata dai Marsi fino all'età tardo-repubblicana, questa terra fu un punto strategico di confine tra i Marsi e i Volsci.
Tra le testimonianze più significative dell'antichità si trovano i resti dell'antico villaggio di San Castro di Amplero. Ricostruito e ampliato nel corso dei secoli, questo insediamento abbandonato progressivamente dopo la guerra sociale, ha conservato tracce suggestive della sua gloriosa storia.
I reperti archeologici rinvenuti, frutto di scavi e ricerche condotte a partire dall'Ottocento e successivamente dall'Università di Pisa, sono una testimonianza tangibile della ricchezza e della complessità di questa civiltà antica. Tra i siti di maggior interesse spiccano il vicus La Giostra, un complesso fortificato situato su un'altura a ridosso del monte Annamunna, e la necropoli del Cantone, un agglomerato di oltre cinquanta tombe risalenti all'epoca tardo-repubblicana.
Altro sito di rilievo è l'area archeologica di San Castro, situata a sud della convalle del Cantone, dove sono stati rinvenuti reperti di grande valore, tra cui la parte inferiore della scultura italica conosciuta come "Le gambe del diavolo".
Oltre a questi, la zona circostante offre numerosi siti archeologici di epoche diverse, come il vicus di Fonte Jò risalente all'età del bronzo e i resti di insediamenti umani e chiese medievali nelle località di Fonte di Sotto e Fonte Elia.
In questo suggestivo scenario, tra le vette delle montagne e i segreti sepolti dal tempo, Collelongo continua a essere una testimonianza vivente della sua storia millenaria, pronta ad essere scoperta e ammirata da chiunque voglia avventurarsi nel suo passato affascinante.
La Giostra
Nel crogiolo del tempo, nel IV secolo avanti Cristo, i primi sussurri della storia si alzarono tra le valli di Collelongo. Gli scavi archeologici, come vigilanti guardiani del passato, hanno svelato al mondo le testimonianze di un'epoca avvolta nel mistero e nella grandezza.
Nel crogiolo del tempo, nel IV secolo avanti Cristo, i primi sussurri della storia si alzarono tra le valli di Collelongo. Gli scavi archeologici, come vigilanti guardiani del passato, hanno svelato al mondo le testimonianze di un'epoca avvolta nel mistero e nella grandezza.
Al tramonto dell'era tardo-repubblicana, la maestosa La Giostra si ergeva, protesa verso il cielo come un baluardo di potere e saggezza. Le sue mura, imponenti e possenti, raccontavano storie di antiche civiltà, richiamando alla mente le leggendarie città dei Marsi e dei vicini Sanniti.
Sulla riva opposta della storia, nella valle del Cantone, la Necropoli si stagliava come un custode silenzioso dei segreti del tempo. Lungo il percorso naturale che conduceva da Amplero alla conca del Fucino, trenta tombe si aprivano al mondo, ciascuna raccontando il suo racconto di vita e morte. Qui, tra le ombre dei sepolcri e il sussurro del vento, l'anima antica di Collelongo risuonava nel cuore della terra.
Ma il gioiello più prezioso di questa necropoli antica era il Letto in Osso, rinvenuto nella tomba più sontuosa. Rivestito con cura in osso, questo letto funerario non conosceva il riposo quotidiano, bensì era un altare dei ricordi, un catafalco eretto con amore per accogliere il corpo del patriarca di una famiglia benestante. In esso, il capofamiglia riposava con dignità eterna, circondato dalle sue ricchezze terrene e dalle memorie di un tempo passato.
La Casa Museo di Luciano Vetrone Collelongo